Agricoltura rigenerativa quello che si dovrebbe sapere

agricoltura rigenerativa eco-sostenibile

Un modello di agricoltura sostenibile, che mira rigenerare e ripristinare gli ecosistemi agricoli, promuovendo la biodiversità, la fertilità del suolo, la conservazione dell’acqua e il benessere degli animali.

Si differenzia dai metodi agricoli convenzionali che spesso utilizzano tecniche intensive e pratiche che possono esaurire le risorse naturali e danneggiare l’ambiente.

L’agricoltura rigenerativa si concentra sull’adozione di pratiche agricole sostenibili, antiche e moderne, che promuovono la salute del suolo, l’obiettivo principale è quello di ripristinare la fertilità del suolo e aumentare la sua capacità di trattenere l’acqua e i nutrienti, migliorando così la resa delle colture e la resilienza agli stress ambientali.

Adottare un approccio di agricoltura di prossimità, riducendo gli sprechi ed utilizzando risorse limitrofe disponibili per avere un ciclo chiuso di produzione, adottare l’uso di fertilizzanti organici e compost.

Viene incoraggiata la salvaguardia della biodiversità e la conservazione degli habitat naturali in cui è inserita la fattoria, tante le possibilità perseguibili: dal piantare alberi al salvaguardare zone umide per la promozione di habitat più vivibili per insetti ed animali utili – si parla sempre più spesso di lotta integrata…

L’agricoltura rigenerativa mira a creare un sistema agricolo sostenibile a lungo termine, che sia in grado di soddisfare le esigenze alimentari della popolazione, preservare l’ambiente e migliorare la salute del suolo e delle piante.

Viene ampiamente spiegata nel docu-film “kiss the ground” disponibile su netflix, in particolare per i risultati tangibili nella lotta al cambiamento climatico, ricercatori da tutto il mondo hanno infatti osservato che questo modello agricolo può svolgere un ruolo significativo nel sequestro del biossido di carbonio (Co2) atmosferico e nel mitigare i cambiamenti climatici.

Durante il processo di fotosintesi, le piante assorbono la Co2 atmosferica e la utilizzano per crescere, conservando il carbonio nella loro biomassa. Nell’ambito dell’agricoltura rigenerativa, alcune pratiche specifiche possono aumentare il sequestro di carbonio nel suolo:

1.       Aumento della materia organica del suolo: L’aggiunta di compost organico, letame o altre fonti di materia organica al suolo può aumentare la quantità di carbonio organico presente. Questo può essere ottenuto attraverso la pratica del compostaggio, l’uso di coperture vegetali o l’implementazione di sistemi di rotazione delle colture.

2.       Riduzione delle lavorazioni del suolo: ridurre le arature o lavorazioni del terreno aiuta a preservare la struttura del suolo ed evita la decomposizione rapida della materia organica, consentendo al carbonio di accumularsi nel terreno.

3.       Coltivazione conservativa: L’adozione di tecniche come l’agricoltura senza aratura (no-till), la semina diretta e la copertura permanente del suolo con piante o residui vegetali può aiutare a mantenere il carbonio nel suolo

4.       Agroforesteria: L’integrazione di alberi o arbusti all’interno dei sistemi agricoli può favorire il sequestro di carbonio attraverso la fotosintesi delle piante e la deposizione di biomassa nelle radici e nel suolo circostante.

Il sequestro del carbonio nel suolo è una delle caratteristiche principali dell’agricoltura rigenerativa e può contribuire all’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 nell’atmosfera, molti agricoltori, ricercatori e organizzazioni stanno abbracciando questo modello agricolo come una soluzione per affrontare le sfide ambientali e migliorare la sostenibilità dell’agricoltura.

Agricoltura rigenerativa e canapa

La canapa è di per sé una pianta sostenibile dal punto di vista ambientale, si è stimato che 1 ettaro coltivato con piante di canapa sequestra fino a 6 volte più Co2 di un ettaro di foresta, questo vantaggio “sostenibile” può essere facilmente azzerato a seconda dei modelli di coltivazione adottati, basti pensare alle coltivazioni indoor, quindi al chiuso con lampade LED che sostituiscono la luce solare.

L’agricoltura rigenerativa può essere applicata anche alla coltivazione della cannabis, contribuendo a promuovere pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente in questo settore.

In molti paesi, in particolare negli Stati Uniti, molte aziende e coltivatori stanno adottando questi principi di coltivazione nell’industria della cannabis per ridurre l’impatto ambientale e soprattutto promuovere prodotti più genuini, con profili terpenici e cannabinoidi di qualità superiore.

Anche nel nostro paese sono presenti aziende agricole di canapa che hanno approcciato questo modello di coltivazione, tra queste abbiamo trovato la Farm Greenorganics pionieri dell’agricoltura rigenerativa della canapa in Italia, il loro team ha condiviso alcuni principi chiave dell’agricoltura rigenerativa applicata alla cannabis:

1.       Salute del suolo: ogni lavorazione dovrebbe prevedere di migliorare il terreno e la sua micro-vita (living soil), si riduce o si elimina le lavorazioni del terreno, prediligendo la rotazione delle colture e l’utilizzo di compost organici.

2.       Biodiversità: si cerca di preservare e promuovere habitat per insetti utili, favorendo la presenza di piante compagni ed evitando l’utilizzo di pesticidi.

3.       Risparmio delle risorse: promuovere un ciclo più chiuso possibile, ottimizzando le risorse, in primis l’acqua e favorendo l’autoprodursi il necessario per la coltivazione, come l’utilizzo di compost tea per fertilizzare.

Applicando questi principi di sostenibilità, non solo si aiuta l’ambiente ma si migliora la resa e la qualità dei prodotti.

Oggi infatti il mercato della “canapa light” è in fermento e sono sempre più le persone che si avvicinano ai prodotti, di tendenza ci sono le estrazioni, più comunemente chiamati olio di cannabis utilizzato come rimedio per il dolore e l’ansia, ma anche tisane di canapa utilizzate per il relax serale.

Sapendo ora della genuinità dei prodotti coltivati col metodo rigenerativo non resta che cercare fattorie, non solo di canapa ma di ogni altro genere come ortaggi, frutta e perché no, anche del vino.