Le chiese di Bari, un viaggio fra storia e cultura

Chiesa si San Marco dei Veneziani - Bari

Fra le stradine di Bari vecchia (e non solo) si possono scoprire degli angoli nascosti che, a volte, raccontano la storia della città anche meglio dei monumenti più noti come la Cattedrale. Si tratta di una rete di piccole chiese e luoghi di culto che si mostrano ai viaggiatori più curiosi e intraprendenti, raccontando di santi dimenticati, facciate nascoste e antiche devozioni. Per avventurarsi nel dedalo di vicoli ed edifici della città non c’è niente di meglio che affidarsi a dei viaggi organizzati da Bari, che permettono di visitare anche le località vicine, altrettanto affascinanti.

La chiesa di San Michele Arcangelo e il complesso di San Benedetto

Situato nelle vicinanze della terrazza Miramare, questo antico luogo è testimone degli avvenimenti storici più importanti per Bari, in quanto al suo interno, nel monastero di San Benedetto, furono conservate le reliquie di San Nicola prima che fossero spostate nella più conosciuta basilica. Questo complesso viene solitamente ignorato dai turisti perché si trova inglobato nella chiesa di San Michele, edificata nel 1700: ma chi decide di entrare può scoprire non solo meravigliosi soffitti celesti e dorati tipici dello stile rococò, ma anche un ambiente sotterraneo che lascia letteralmente senza fiato.

Si tratta di una bassa stanza divisa da colonne, con una volta a crociera composta da mattoni crudi: qui non c’è spazio per lo sfarzo e per la luce, ma è proprio questo il bello. In questo modo è possibile trascorrere qualche minuto immersi in un’atmosfera antica, che riporta a quando la zona era popolata da chierici dediti al dovere e al silenzio. Sempre in questo ambiente si possono ammirare la teca che conservò le ossa del santo fino al XI secolo e un bassorilievo del X secolo che rappresenta proprio l’arrivo delle preziose reliquie nelle mani dell’abate dell’epoca.

La chiesa di Sant’Anna, il rifugio delle Confraternite

Le Confraternite di Bari formano un insieme organico che riunisce i fedeli laici per organizzare eventi ecclesiastici, valorizzando allo stesso tempo l’aspetto culturale e storico della città. Ognuna ha il suo oratorio, o quasi: chi non dispone di un proprio luogo di riunione trova rifugio in questa piccola chiesetta, che si trova sulla via Francigena. Edificata nel XI secolo, la chiesa è famosa per ospitare al suo interno diversi arredi e paramenti ecclesiastici legati proprio alle Confraternite, come lo stendardo di quella di San Marco della Buona Morte. Ancora più curioso è il rito che si tiene fra le navate di questo edificio di culto: la benedizione dei neonati. Sant’Anna, infatti, è la patrona delle donne incinte, e non sono poche le fedeli che decidono di portare i loro figli per ottenere una benedizione speciale. Si tratta di un’usanza affascinante, ma se desiderate concentrarvi solo sull’aspetto artistico meglio entrare lontani dall’orario delle messe, quando c’è meno confusione. In questo modo potrete ammirare anche due gioielli del luogo: un meraviglioso altare ligneo del XVI, contraddistinto da pregiate dorature, e un crocifisso, sempre di legno, risalente invece al XIV secolo.

La chiesa di San Marco dei Veneziani, testimone di un’antica alleanza

Bari e Venezia potrebbero sembrare oggi due luoghi totalmente differenti, ma in realtà sono legati da una collaborazione che ha messo radici già dal XI secolo. È proprio questo il periodo, infatti, che vede la liberazione della città dai saraceni, avvenuta grazie all’aiuto della flotta veneziana. Per onorare il valore della Serenissima fu eretta una chiesa dedicata, naturalmente, a San Marco: per questo motivo si tratta di uno degli edifici più antichi della città dopo la Basilica di San Nicola.

Oggi la chiesa di San Marco dei Veneziani è visitabile solo di Domenica, ed è facilmente riconoscibile per la presenza di tre affreschi sul muro esterno che rappresenta tre santi in altrettante nicchie. Si tratta di un’opera recente, del 1980, ma comunque molto suggestiva. Se la facciata della chiesa è indubbiamente romanica, l’interno presenta invece decorazioni e arredi più moderni, risalenti a un rinnovo del XVIII secolo. Notabile è l’altare in pietra, che come basamento presenta gli inconfondibili leoni veneziani. Una piccola curiosità: il rosone della facciata è stato sostituito per alcuni anni da una copia in polistirolo, anche se oggi si può rivedere l’originale in tutta la sua bellezza grazie a un attento restauro.

La chiesa di San Bernardino, un gioiello di Molfetta

Se si decide di ricorrere ai viaggi organizzati da Bari per visitare le località circostanti Molfetta è una tappa obbligata: anche qui ci sono numerosi luoghi di culto più o meno conosciuti. Uno dei più antichi è la chiesa di San Bernardino, che fu costruita nel XV secolo, epoca al quale risale anche il meraviglioso Polittico della Visitazione di un anonimo maestro probabilmente seguace di Antonello da Messina. Oltre a questo si possono anche ammirare due opere del fiammingo Gaspar Hovic datate alla fine del XVI secolo: una testimonianza importante degli stretti rapporti tardomedievali fra il Nord e il Sud del Vecchio Continente.